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Anziano trovato morto in spiaggia: la procura non riapre le indagini

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EPICOCOCAVALLINO (Lecce) – Rischia di infoltire la casistica delle archiviazioni il procedimento per la morte di Romolo Epicopo, il 79enne di Cavallino scomparso l’11 aprile di un anno e mezzo fa e ritrovato 24 ore dopo sulla battigia di San Foca. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Stefania Mininni ha nuovamente respinto la richiesta di riaprire le indagini avanzata dall’avvocato della famiglia Salvatore De Mitri. Il legale, dopo un lungo lavoro, aveva prodotto ulteriore documentazione per contestare altre accuse: abbandono di incapace e, in subordine, quello di omicidio volontario o omicidio colposo. La richiesta di riapertura delle indagini si basava su diversi punti: sia le Ferrovie dello Stato che la Stp, società che gestiscono il trasporto pubblico della provincia di Lecce, dichiaravano che l’11 e il 12 aprile del 2014 non avrebbero prestato alcun servizio sulla tratta Cavallino – San Foca. Per la difesa, l’ex militare della Marina con il ruolo di sommergibilista sarebbe arrivato a San Foca con mezzi privati e non con mezzi pubblici. Da solo o in compagnia? Ed è uno dei tanti dubbi.

E’ stata evidenziata una seconda lacuna investigativa: la busta verde con cui si accompagnava sempre Romolo venne ritrovata dal genero a tre-quattrocento metri dal punto di ritrovamento del corpo senza vita del proprio suocero, sempre sulla spiaggia di San Foca località lido Le Fonatenelle. Per l’avvocato gli inquirenti non avrebbero eseguito un adeguato e attento sopralluogo. E poi ci sarebbero gli esiti differenti dell’autopsia: il consulente nominato dalla Procura, il dottore Roberto Vaglio concluse per asfissia da annegamento mentre il collega della famiglia, Andrea Rizzi, medico legale di Verona, poneva in luce seri dubbi sulla correttezza dell’esame autoptico.

La difesa ha sostenuto che l’anziano sia stato vittima di “un soffocamento determinato dall’intasamento per via orale delle alghe di tipo posidonia”. Nonostante tutte queste discrasie la Procura ha nuovamente rigettato la richiesta d riaprire il caso. Una decisione che lascia l’amaro in bocca all’avvocato De Mitri che commenta: “Questa storia non può chiudersi con un silenzio che nuoce sempre di più al sistema Giustizia”.

F.Oli. 


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