C’è la necessità di un coordinamento di fronte ad un’esigenza devastante come quella della Xylella fastidiosa. E soprattutto la volontà di affrontare l’emergenza fitosanitara e di tutelare il rapporto ambientale e produttivo della Regione. Sono questi i punti focalizzati nel corso dell’incontro tenutosi nel pomeriggio tra il pool di magistrati leccesi (composto dal Procuratore capo Cataldo Motta, dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e dal sostituto Roberta Licci) con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. Il confronto, protrattosi per circa due ore, è stato considerato proficuo. Da un lato i magistrati salentini hanno illustrato al Ministro le motivazioni che hanno portato ai provvedimenti giudiziari; dall’altro Martina ha elencato le proprie priorità e quelle degli esperti del suo Dicastero (presenti all’incontro). Per quanto concerne la parte operativa della gestione è stato ribadito che saranno fondamentali le determinazioni della Regione Puglia alla quale sia il Ministro delle Politiche Agricole che la protezione Civile hanno chiesto un parere in merito all’emergenza che avrebbe dovuto concludersi a febbraio.
Sarà indispensabile fare il punto sui prossimi passi operativi. Il Ministro ha la necessita – così come ha ribadito – di andare in Europa alla metà di febbraio per spiegare cosa sta accadendo nel Salento dopo che il governo italiano ha ricevuto dalla Comunità Europea una lettera di messa in mora. Insomma non si è trattato di un incontro risolutivo. Sono state comunque poste le basi per un dialogo tra inquirenti e Ministro indispensabile per uscire da un’empasse che comporterebbe (a lungo andare) oggettive difficoltà per il Governo di fronte alle richieste della Comunità Europea. E per avviare una strategia condivisa sarà ora necessario coinvolgere anche la Regione Puglia. Lunedì pomeriggio, come persona offesa è stato sentito in Procura il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Si è trattato di uno scambio di opinioni durato oltre tre ore con gli inquirenti salentini. Ed ora la questione Xylella “ritorna” a Lecce con un carico di certezze in più per gli inquirenti ma anche con la necessità di avviare nuove strategie dopo che la Procura ha bocciato i tre piani Silletti ritenuti dannosi ed inutili con il decreto di sequestro preventivo d’urgenza di 4 mila alberi infetti convalidato dal gip Alcide Maritati.
F.Oli.