TREPUZZI (Lecce) – E’ stato trasferito nel carcere di Catanzaro Fabio Perrone, l’ergastolano 42enne di Trepuzzi, catturato sabato mattina dopo due mesi e tre giorni di latitanza. Il provvedimento è stato disposto dal Dap (il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria). Questa mattina dieci agenti della polizia penitenziaria hanno scortato Perrone all’interno di una camionetta. La struttura calabrese ospita 600 detenuti alcuni dei quali reclusi nel reparto di alta sicurezza. L’ex evaso ha così lasciato in mattinata Borgo “San Nicola” doveva aveva trascorso un anno e otto mesi di detenzione dopo l’omicidio del cittadino montenegrino Fatmir Makovic residente nel campo rom. Il trasferimento del detenuto era nell’aria già da sabato. In questo modo verranno evitati contatti tra il 42enne e altri esponenti della criminalità organizzata. Si è attesa l’udienza di convalida per dare il via libera. E così è stato. Dinanzi al gip Vincenzo Brancato “Triglietta” è rimasto in silenzio. Si è avvalso della facoltà di non rispondere scegliendo la via del silenzio. Secondo il giudice ricorrono invece le esigenze cautelari. Per Perrone, si legge nell’ordinanza, “pesano i precedenti, le modalità dell’azione realizzata con l’evasione, i reati commessi successivamente nonché il comportamento tenuto all’atto dell’arresto quando ha tentato di darsi alla fuga per sottrarsi alla cattura con uno zaino pieno di armi”.
Ed in carcere si trova sempre il suo presunto fiancheggiatore: Stefano Renna, 32enne di Trepuzzi. All’alba di sabato nella sua abitazione gli agenti della squadra mobile e della penitenziaria hanno scovato l’ormai ex latitante. Anche il giovane, titolare di un bar nel paese, si è avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al giudice. Nonostante risulti incensurato Renna ha “comunque fornito ospitalità ad un soggetto estremamente pericoloso del quale” sottolinea il gip, “gli era ben noto sia che si era reso responsabile di un eclatante gesto di inaudita violenza sia che era rimasto latitante”. I suoi avvocati difensori Andrea Capone e Simona Marzo, però, presenteranno nei prossimi giorni istanza di scarcerazione dinanzi al Tribunale del Riesame. Mancherebbero le esigenze cautelari. Chiaro il ragionamento della difesa: quale altro latitante potrebbe nuovamente nascondere Renna nella sua abitazione? Sarà materia di confronto davanti ad una terna di giudici.
F.Oli.