Dopo la tragedia, è il tempo delle riunioni, dei comitati di sicurezza, delle indagini. L’autopsia sul corpo di Lorenzo Toma, il 19enne morto all’esterno della discoteca Guendalina, arriverà presto, nelle prossime ore, e in Prefettura nessuno si sbilancia: è necessario capire prima le cause della morte. Il giovane ha bevuto qualcosa e poi si è sentito male.
Intanto, il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, che si è riunito oggi a Lecce, promette un nuovo giro di vite e presidio del territorio.
Pasquale Bleve, sindaco di Santa Cesarea, ha incontrato il prefetto nel pomeriggio per chiedere maggiori controlli e più presenza delle forze dell’ordine: le sue richieste saranno esaudite. “Non bisogna chiudere i locali: è necessario presidiare il territorio”- spiega il primo cittadino. Sulla stessa lunghezza d’onda Mauro Della Valle, vicepresidente Federbalneari: “Se per una piccola partitina, con poche centinaia di persone, ci mettiamo polizia e carabinieri e un’ambulanza del 118, non capisco perché in centri di grandi eventi musicali come il Guendalina non si faccia lo stesso”. Non abbiamo bisogno di punire i locali anche per ciò che avviene all’esterno: dobbiamo controllare e prevenire”.
Intanto, è aperta un’istruttoria su una delle 50 discoteche più importanti al mondo: le forze dell’ordine stanno verificando se il Guendalina abbia rispettato le leggi sul numero massimo di utenti e sulla chiusura della serata danzante.
Molti amanti della musica e gli addetti ai lavori temono che la discoteca di Santa Cesarea Terme faccia la fine del Cocoricò di Riccione: chiusa, nel bel mezzo della stagione, per motivi di ordine pubblico, con danni dal punto di vista economico e occupazionale. Nelle prossime ore si conosceranno le sorti del Guendalina: la magistratura sarà inflessibile.
Garcin