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Salvini firma il Patto per la sicurezza urbana e poi avverte: “Porti blindati”. Sul caso Di Gioia: “Sono contento”

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di Gaetano Gorgoni

LECCE –“Ci ho messo mezz’ora ad arrivare”, si lamenta Michele Emiliano con funzionari della Prefettura, appena entra in scena, e poi si lascia andare a una serie di battute col sorriso amaro: “Ancora non ha capito la delega che ha (rivolto a Salvini ndr): la sua funzione è anche di garante delle elezioni, non di farsi la campagna elettorale”. Il presidente della Regione è alle prese con il guaio di avere un assessore leghista in giunta (Di Gioia) che non può mandare a casa: si indebolirebbe e le regionali sono sempre più vicine. Salvini esulta: “Se l’assessore della giunta di Emiliano decide di sostenerci alle europee vuol dire che abbiamo un buon programma e una buona squadra. La Lega cresce anche in Puglia: se dopo un anno qualcuno sale qualcun altro scende è grazie agli elettori” (per guardare i due video delle dichiarazioni cliccare sulle immagini ndr). Qualcuno molto in alto ha pensato a rinfocolare la protesta degli striscioni: il presidente della Provincia, Stefano Minerva, dà il benvenuto al ministro con uno striscione, che gli ricorda che questa è una terra di accoglienza. In altre case del centro qualcuno appende cartelloni dello stesso tenore. Ma il ministro ribadisce: “I porti restano chiusi, anzi blindati, perché così arrivano meno persone per mare e salviamo tante vite umane. La Chiesa dovrebbe gioire”.

Battute su battute, polemiche su polemiche, proteste su proteste, applausi su applausi, Salvini è arrivato anche a Lecce. L’operazione “due piccioni con una fava” consiste nel siglare il “Patto per la sicurezza urbana della città di Lecce” e poi precipitarsi a dare la carica ai militanti e simpatizzanti in piazza. A dare il benvenuto al ministro dell’Interno in Prefettura, oltre alle istituzioni, anche un gruppo di politici: Roberto Marti, Massimo Casanova, Paolo Pagliaro e tanti altri. La città è blindata e la sicurezza è massima. Il piccolo gruppo di contestatori dello scorso comizio in Piazza Sant’Oronzo adesso è diventato più grosso: sono oltre 400 (secondo le stime della polizia). In Prefettura, già prima delle 10 cominciano a sfilare i massimi rappresentanti istituzionali. La Cgil ha già informato gli organi di stampa che non ci sarà (è in piazza a fischiare): “È una passerella elettorale!”. Dove c’è Salvini regna la polemica. Ma lui spiega che firma questi patti in giro per l’Italia da un anno e che la Prefettura di Lecce lo ha chiamato in questo periodo. Forse è anche questo il suo segreto, la capacità di rendere tutto un evento, una tensione di muscoli, di forze dell’ordine e di contestatori. Sì, immancabili, ci sono anche loro. I no Tap avevano promesso il presidio. Ma c’è l’Arci, Potere al Popolo e tante associazioni e sigle di sinistra. Sono arrivati in centinaia a fischiare il comizio di fronte, bloccati solo dalle transenne.

IL PATTO PER LA SICUREZZA DI LECCE

Incremento della videosorveglianza, collegamento con il sistema della polizia locale (che sarà sempre più coinvolta nella realizzazione della sicurezza urbana) e formazione: questi sono i tre punti cardine del Patto.

“La polizia municipale potrà intervenire in azioni di contenimento della criminalità – spiega Emiliano – sarà collegata con le stesse telecamere della Questura. Massimizziamo le risorse, come abbiamo fatto a Foggia”. Il presidente della Regione annuncia che presto ci sarà un numero unico del soccorso in tutta la Puglia. Tutte le attività illecite come l’abusivismo commerciale, contraffazione, abusivismo edilizio, prostituzione e spaccio vengono contrastate con un coordinamento tra forze dell’ordine. Tra le problematiche che affronta il Patto c’è la nuova Questura di Lecce e il problema dell’edilizia popolare. Il ministro, quando hanno finito di parlare le altre istituzioni, si alza, ringrazia e parla: “I furti, le rapine e le estorsioni calano dell’11%. Non abbassiamo la guardia, ma si registra un passo in avanti. Il Ministero ha messo 4 milioni di euro in provincia di Lecce per la videosorveglianza e per le spiagge sicure”. Alla fine la foto con Mauro Della Valle, che gli regala il K-Way dei balneari con la scritta “salvataggio”: il ministro lo abbraccia e giura attenzione. Poi va verso il palco dove la musica diffonde sulla piazza il “vincerò” di Pavarotti. Salvini sale e spiega che bisogna chiudere qualche centro sociale e che chi aggredisce una ragazza di 17 anni dovrebbe stare in galera. Vuole far tornare nelle scuole l’educazione civica il ministro e in Europa vuole costruire un fronte di soli sovranisti. Ce la farà senza il PPE? “Non mi siedo con la Merkel” – risponde. 

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