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Usura, estorsione e falsi incidenti: in 16 finiscono sotto processo

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F.Oli. 

LECCE – Scatterà l’1 luglio davanti ai giudici della seconda sezione collegiale il processo a carico di 16 soggetti coinvolti in un presunto giro di estorsioni, usura, falsi incidenti e non solo. È quanto stabilito dal gup Edoardo D’Ambrosio a margine dell’udienza preliminare. Sul banco degli imputati compariranno, tra gli altri, volti noti agli archivi giudiziari come i fratelli Caroppo: Damiano; Sergio e Massimo, rispettivamente di 52, 50 e 49 anni. Altra figura rilevante, secondo le carte dell’inchiesta, sarebbe stata quella di Giovanni Cosma, 31 anni, di San Pietro Vernotico.

Per le indagini condotte dai carabinieri del Norm di Lecce il pizzo sarebbe stato un affare gestito proprio da Cosma e Damiano Caroppo. Trecento euro al mese la richiesta estorsiva avanzata ai danni di un falegname (costituitosi parte civile con l’avvocato Antonio Palumbo). Duecento euro, invece, per assicurare protezione alla falegnameria. Le estorsioni sarebbero iniziate nel febbraio del 2014 quando i due taglieggiatori avrebbero avvicinato il falegname. La minaccia sarebbe stata vibrata dietro a frasi chiare: “I soldi o ti facciamo saltare in aria l’attività”.

Dopo quattro mesi la vittima decise di non soddisfare più le richieste dei suoi taglieggiatori che non fecero alcun passo indietro. Pretesero l’auto del falegname: una Fiat Panda. E per nascondere l’identità del proprietario della macchina dopo l’estorsione la vettura venne intestata al titolare di una concessionaria di Carmiano estraneo alle varie combine. Un’operazione, che dovrà essere valutata dai giudici, gestita da Maurizio Murra, 52 anni, di Lecce, altro imputato.

L’intera famiglia del falegname venne trascinata in un giro di falsi incidenti combinati grazie alla presunti complicità di altri soggetti finiti sul banco degli imputati. Più episodi tra la fine di luglio e novembre del 2015. Cosma si sarebbe avvalso della collaborazione di Renato Braga, 30 anni, di Brindisi e di una terza persona non identificata e qualificata come l’“assicuratore”. Gli estorsori avrebbero avvicinato il figlio del falegname minacciandolo con una pistola per poi imbastire il falso incidente. Non si sarebbe trattato di un caso isolato. Ci sarebbe un secondo episodio. Sempre Cosma avrebbe organizzato un altro sinistro tempo dopo utilizzando il furgone della ditta Sanitaservice (azienda per la quale lavorava) e l’auto di Alessandro Marinelli, 46 anni, di Brindisi, altro imputato.

In questo caso il figlio del falegname venne obbligato a firmare il cid dichiarandosi di trovare alla guida del furgone e di aver causato l’incidente. Da qui l’accusa di peculato. Non solo estorsioni e falsi incidenti. I Caroppo avrebbero gestito anche un giro di usura ai danni del falegname e di abusiva attività finanziaria in favore di numerosi clienti. Un’attività, quest’ultima, condotta con il consueto “cambio di assegni” grazie alla collaborazione di quattro soggetti: Giuliano Persano, di 59 anni; Giovanni Persano, 38 anni; Giampaolo Pepe, di 54 e Giuseppe Bolognese, di 47, tutti di Lecce.

Sul banco degli imputati con le accuse di truffa aggravata, falso materiale e favoreggiamento personale compaiono anche Enrico Gravili, 59 anni, di Novoli; Manuela Petrachi, 46 anni, di Lequile, Antonio Piccinno, 54, di Surbo, Gianfranco Rosario Pati, 60 anni, di Monteroni e Claudio Vetrugno, 50 anni, di Novoli. Oltre al falegname (che ha avanzato una richiesta di 50mila euro) saranno parte civile anche le compagnie assicurative Allianz spa e Generali spa entrambe assistite dall’avvocato Silvio Caroli. Un solo imputato, Sergio Marti, 47enne di Lecce, (difeso dall’avvocato Antonio Savoia) ha scelto di essere giudicato in abbreviato. La discussione è prevista per il 13 giugno.

A difendere gli imputati ci penseranno gli avvocati Luigi Rella, Francesco Toto, Gianluca Licciardello, Daniela D’Amuri, Roberto Orsini, Benedetto Scippa, Maria Cristina Caracciolo, Giuseppe De Luca, Federico Mazzarella De Pascalis, Francesco Tobia CaputoAntonio Terzi, Pantaleo Cannoletta e Alessandra Viterbo.

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