LECCE – Le «voci di corridoio» si fanno sempre più insistenti: Nunzia Brandi si prenderà l’assessorato di Carmen Tessitore. Che significa far ritornare in Consiglio Comunale Vittorio Solero, marito di Filomena D’Antini, rimasto fuori da primo dei non eletti, con un bel po’ di voti. Ma Luigi Vitali non aveva bloccato tutto? Sì, per evitare l’implosione del gruppo forzista leccese, ancora poco amalgamato, aveva ordinato al segretario provinciale, Paride Mazzotta, di tenere a freno il gruppo che spinge per l’ingresso dei forzisti nella giunta guidata da Paolo Perrone. La spiegazione è semplice: tutti vorrebbero un ruolo e tutti vorrebbero fare gli assessori. Si pensi a Ripa, Scorrano: tutta gente che i voti li prende. Quindi, la tattica di Vitali è quella di restare fuori, concedendo l’appoggio esterno, e poi, dopo le prossime comunali, ognuno si peserà e si prenderà i suoi spazi in base ai voti.
Non ha fatto i conti, però, con un gruppo che scalpita e che vede flirtare il consigliere regionale Andrea Caroppo e l’ex, trombato per un pugno di voti, Aldo Aloisi. Gli «inquieti» del nuovo gruppo forzista a Palazzo Carafa avrebbero deciso di forzare la mano: «o la va o la spacca», come si suol dire. I forzisti a Lecce sono divisi in due schieramenti. Dopo la sigla del patto regionale tra fittiani e berlusconiani, però, il gruppo di chi spinge per Nunzia Brandi in giunta ha una ragione in più per pretendere che il rimpasto vada in porto. Tornano a circolare, quindi, le indiscrezioni, mai smentite veramente, di un rimpastino. E sembra che questa volta l’operazione si faccia. Scorrano e Ripa potrebbero arrabbiarsi, ma Mazzotta potrebbe guadagnarsi la fedeltà di Solero. Poi, c’è Luciano Battista, che secondo i bene informati entrerà comunque in Forza Italia. Solo una nuova azione di forza da parte di Vitali potrà fermarli. Per il momento, possiamo solo dire che Carmen Tessitore non ha ricevuto nessun avviso di sfratto dal sindaco, ma un gruppo all’interno dei forzisti non vede l’ora di recapitarglielo.
Gaetano Gorgoni