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Picchiarono e rapinarono automobilista: in sei finiscono sotto processo

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RAPINA SURBOSURBO (Lecce) – Finiscono sotto processo i presunti responsabili della rapina di un’auto ad un giovane di Surbo pestato a sangue per strada per un presunto debito. Il gip Stefano Sernia ha disposto il giudizio immediato  per Gianluca e Giovanni Negro, di 30 e 27 anni, entrambi di Surbo e i trepuzzini Cristian Cito, di 26 anni, Cristian Lazzari, 32, Luca Cesaria, 21 e Carlo Coviello, 38. Le accuse contestate sono quelle di rapina aggravata e lesioni aggravate in concorso. Il processo si aprirà il prossimo 1 febbraio dinanzi ai giudici della prima sezione in composizione collegiale.

Alcuni imputati, però, potrebbero scegliere di essere giudicati con rito alternativo. Come nel caso di Luca Cesaria. L’avvocato difensore Giordano Bacile di Castiglione avanzerà richiesta di abbreviato condizionato. Gli arresti risalgono al 15 maggio scorso sulla scorta di un’indagine condotta dagli agenti della Squadra mobile di Lecce ribattezzata “Puntina”. Il lavoro degli investigatori, coordinati dal dirigente Sabrina Manzone, scattò dopo la denuncia della persona offesa (un operaio di 30 anni residente a Surbo) che, in sede di denuncia, raccontò di essere stato pestato per aver allacciato una storia sentimentale con la ex compagna di uno degli indagati. per gli investigatori, invece, il brutale pestaggio con annessa rapina dell’auto sarebbe maturato per un debito per droga.

L’assalto risale alla sera del 3 aprile, in via Trabucco alla periferia di Surbo, poco dopo le 20. Il 30enne si trova alla guida di una Mercedes classe B insieme ad un amico. Viene affiancato da un’Audi SW e da una Fiat 500. Poco dopo giunge l’operaio. Scende dall’auto e viene avvicinato dal “branco”. Dopo un breve conciliabolo l’occupante della Fiat 500 lo colpisce in testa con una pistola. Poi tutti e sei infieriscono con calci e pugni. Successivamente le sei persone si allontanano con le proprie auto e con quella della vittima. Sul posto arrivano gli agenti di polizia. Raccolte le dichiarazioni della vittima le volanti raggiungono un bar di Surbo dove viene trovato Giovanni Negro. Viene effettuata una perquisizione in casa e ritrovata un’Audi A4 indicata dal rapinato. La stessa auto viene ritrovata il giorno dopo abbandonata.

Le indagini della Squadra mobile hanno chiuso il cerchio in breve tempo. Sono state visionate le immagini delle telecamere di videosorveglianza di una gioielleria che sorge nelle immediate vicinanze. Nei frame si notano nitidamente le sequenze del pestaggio e le sagome degli aggressori. E di un amico della vittima che si allontana abbandonando l’auto. Agli investigatori racconterà di aver avuto paura, di essersi coperto col cappuccio della felpa e di essere andato via. Nel corso degli interrogatori di garanzia alcuni indagati raccontarono di aver picchiato il 30enne per aver osato importunare una donna vicina ad uno degli arrestati. Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Marco Pezzuto, Antonio Savoia e Pantaleo Cannoletta.

F.Oli. 


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