LECCE – Roberta Mazzotta dovrà essere reintegrata nella giunta della Camera di Commercio: lo ha deciso il Consiglio di Stato. La seconda votazione, che a luglio la escluse dall’esecutivo, non è più valida. Mazzotta è entrata nella prima votazione come quota rosa e i giudici hanno deciso che dovrà rimanerci. La Camera di Commercio rappresenta tutte le associazioni di categoria, escludendo Roberta Mazzotta si cercava di lasciare spazio ad altre associazioni. Al termine delle operazioni di voto di luglio, infatti, erano già stati selezionati 8 componenti più il presidente. Restavano da selezionare gli ultimi due membri, ma c’erano ancora tre persone in gioco, a parità di voti: Roberta Mazzotta, di Confcommercio, Luigi Derniolo (Confartigianato) e Vito Negro (CNA). Mazzotta fu inserita in giunta per favorire una maggiore rappresentanza femminile, ma a quel punto, visto che Confcommetìrcio era già rappresentata da altre tre persone, per qualcuno si creava una disparità di rappresentanza all’interno della giunta.
Il presidente Prete ha deciso di risolvere il problema di rappresentanza associativa con una seconda votazione, non tenendo conto del parere contrario di Mazzotta. In altre parole, nella stessa sessione di voto, si sono dimessi tutti i nominati procedendo a una successiva votazione, che «ha espresso una maggiore rappresentanza delle associazioni», secondo Prete. In giunta, oltre a Mazzotta, c’è una sola altra donna, sempre di Confcommercio. Toccherà agli altri due (Derniolo e Negro) contendersi il posto al ballottaggio. Qualcuno teme per le delibere già prodotte, ma per il principio di conservazione degli atti amministrativi, questo potrebbe anche non essere un problema.
Garcin