LECCE – Con le borse schermate in giro per la città, pronte a compiere furti negli esercizi commerciali. La giornata di “shopping gratuito” di tre brindisine, però, è stata interrotta dagli agenti delle Volanti che, dopo averle adocchiate in atteggiamento sospetto, le hanno controllate e perquisite, trovandole in possesso di un berretto Adidas rubato.
Nei guai sono finite tre brindisine, di 21, 35 e 38 anni, tutte già note per furto, indagate in stato di libertà per ricettazione, mentre una di loro è indagata anche per resistenza a pubblico ufficiale.
Tutto è accaduto nel pomeriggio di ieri nel centro di Lecce, all’incrocio tra via Nazario Sauro e via Imperatore Adriano. Alla richiesta dei documenti di identità, le tre hanno dichiarato agli agenti di non averli al seguito ed hanno reagito al controllo in maniera infastidita: mentre una delle tre ha chiesto di poter interpellare il suo avvocato, l’altra ha fatto presente che gli agenti non potevano controllare le sue generalità ed il contenuto della borsa in quanto uomini.
L’ispezione è comunque proseguita ed ha consentito di accertare che le borse delle tre brindisine erano state schermate con un doppiofondo in alluminio, per eludere i sistemi d’allarme antitaccheggio dei negozi della città che avrebbero “visitato”.
Le donne hanno poi riferito agli agenti di essere giunte a Lecce in treno. Tuttavia, una di loro era in possesso delle chiavi di una Smart, proprio una delle vetture vicino alle quali si trovavano quando sono state fermate. All’interno del veicolo, i poliziotti hanno rinvenuto le tre carte d’identità delle brindisine nonché due oggetti metallici per staccare le placche antitaccheggio e un cappello in lana
marca Adidas completo ancora di tagliando di marca, di prezzo e di placca antitaccheggio, palesemente di provenienza furtiva.
È stato a questo punto che una delle tre, vista la situazione, ha cercato di allontanarsi ed ha opposto resistenza nei confronti dei poliziotti. Accompagnate negli uffici della questura, alle tre brindisine è stato rilasciato anche un foglio di via obbligatorio: non potranno tornare in città per i prossimi tre anni.