BARI – Le presunte truffe con i treni della “Sud Est” rischiano di finire in un’aula di Tribunale. La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 7 persone e per la società “Ferrovie Sud Est e Servizi Automobilistici Srl” in relazione alle presunte truffe per l’acquisto di 52 vagoni (27 nuovi e 25 ristrutturati). Il pubblico ministero Isabella Ginefra contesta agli imputati il reato di concorso in truffa aggravata transnazionale. I fatti si riferiscono al periodo compreso fra il 2006 e il 2012.
Rischiano così di finire sotto processo Luigi Fiorillo, amministratore unico e legale rappresentante di “Ferrovie Sud Est”, Carlo Beltramelli e Marco Mazzocchi, rispettivamente procuratore speciale e rappresentante legale della società polacca “Varsa Sp. Z.o.o.” di Varsavia, Nicola Alfonso, responsabile tecnico di “Ferrovie Sud Est”, Giuseppe Fiaccadori, rappresentante legale di “Railconsulting srl” di Marmirolo (MN), Tomasz Zaboklicki e Zygfryd Franciszek Zurawski, rispettivamente presidente e membro del Direttorio della società polacca “Pesa Bydgoszcz Sa”.
La prima truffa si riferisce all’acquisto di 27 vagoni nuovi dalla società polacca Pesa, pagati 93 milioni di euro (interamente finanziati dalla Regione Puglia). Secondo la Procura la truffa consisterebbe nell’aver incluso nel costo rimborsato 12 milioni di euro di provvigioni sulle vendite pagati da Pesa alla società Varsa. La seconda truffa riguarda l’acquisto dalla società Varsa di altre 25 carrozze, ristrutturate, pagate 22 milioni 500mila euro, il doppio – secondo la Procura – del valore di mercato.