TRICASE (Lecce) – Ha confermato che in quel canile alcuni animali venivano tenuti in condizioni precarie sostenendo che alcuni cani presentavano delle ulcerazioni sulle zampe. In giornata dinanzi al giudice monocratico Silvia Saracino è comparso un teste illustre, l’inviato di Striscia La Notizia Edoardo Stoppa. Il noto giornalista milanese effettuò con una troupe televisiva un servizio in un canile di Tricase nel gennaio di cinque anni fa. “Siamo stati per circa due ore nella struttura”, ha raccontato in aula il giornalista. “Alcuni cani erano visibilmente malati per stessa ammissione del proprietario del canile. Ricordo che due cagnolini furono anche portati via e affidati ad un veterinario. A distanza di anni posso dire che ora quelle bestioline stanno meglio”. “Al proprietario chiedemmo anche il perché di quelle ulcerazioni”, ha precisato in aula Stoppa, “e come risposta ci disse che “questo era quello che riusciva a fare nonostante il proprietario volesse un canile diverso”.
Sul banco degli imputati ci sono due animaliste di Tricase e alcuni direttori di testate giornalistiche nazionali e locali accusati di diffamazione aggravata a mezzo stampa. Il giornalista milanese giunse nel Salento raccogliendo alcune segnalazioni per riprendere le condizioni in cui erano costretti a vivere alcuni cani trovati malnutriti e lasciati al freddo. Alcuni giorni dopo la messa in onda del servizio, il proprietario del canile denunciò una serie di persone tra cui le due animaliste di Tricase (una delle quali rilasciò l’intervista a Stoppa). Nei giorni seguenti, poi, furono pubblicati decine di post sui social network in cui erano ben visibili commenti poco eleganti nei confronti del proprietario del canile. Alcuni etichettarono la struttura come un “lager”.
Furono denunciati lo stesso Stoppa e tutte le testate giornalistiche che, nei giorni seguenti, ripresero il servizio tra cui ii direttori di alcune testate giornalistiche. Parallelamente il procuratore aggiunto Ennio Cillo ha avviato un’altra indagine per maltrattamenti ad animali impreziosita da una consulenza tecnica di un veterinario di parte. Il proprietario del canile si trova quindi nello stesso tempo persona offesa e imputato nell’ambito di un processo in cui due filoni processuali sono stati unificati in un unico procedimento. Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avocati Paolo De Giorgi e Tony Indino. Il proprietario del canile è assistito dall’avvocato Mario Ciardo. Tra le parti civili, poi, compare anche l’“Associazione Zampa Libera”. Il processo è stato aggiornato al 15 dicembre per sentire alcuni testimoni della parte civile.
F.Oli.