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“La caduta dalla barella non incise sulla morte della paziente”: consulenza scagiona medici e infermieri

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pronto soccorso vito fazziLECCE – “La caduta dalla barella non ha inciso in nessun modo sul decesso”. Sono le conclusioni contenute nelle pagine finali della consulenza a firma del medico legale Roberto Vaglio che, di fatto, scagiona il personale medico iscritto nel registro degli indagati per la morte dell’84enne leccese Rita Pellegrino. “La possibilità di salvare la vita della paziente erano dunque nulle in considerazione dell’aspecificità delle manifestazioni cliniche e delle difficoltà intrinseca della patologia stessa”. Insomma, la donna era già in condizioni critiche quando il 28 ottobre di un anno fa giunse presso il pronto soccorso del “Vito Fazzi”. A questo punto il procedimento aperto dal sostituto procuratore Donatina Buffelli dovrebbe chiudersi con una richiesta di archiviazione a carico dei medici e degli infermieri (residenti tra Lecce, Copertino, Monteroni, Trepuzzi e Brindisi) tutti accusati di omicidio colposo in concorso. L’inchiesta venne avviata con una denuncia dei familiari della donna (assistiti dall’avvocato Fabrizio Pellegrino) caduta da una barella mentre attendeva di essere sottoposta ad una radiografia nell’ospedale leccese.

Giorni prima, la Pellegrino accusò una crisi respiratoria. Un’ambulanza trasferì l’84enne al pronto soccorso del “Fazzi”. Nel frattempo, il personale era stato informato che la paziente era malata di Alzheimer e che era solita girarsi su di un fianco. Nonostante le raccomandazioni, la barella sulla quale venne distesa l’anziana, sarebbe stata dotata di spondine difettose. Così, mentre veniva preparata l’attrezzatura per eseguire la radiografia, a notte fonda la paziente si girò su di un fianco cadendo dalla barella sfornite di protezioni laterali. Le conseguenze della caduta furono gravi. All’anziana paziente vennero anche applicati punti di sutura e dopo cinque ore, nonostante i tentativi di rianimazione, i medici accertarono la morte della donna. Già l’autopsia eseguita sulla salma dell’anziana escluse responsabilità a carico de personale medico. Per il consulente della Procura la morte della Pellegrino fu determinata da cause naturali. Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Angelo Miglietta. Luigi Covella, Giorgio Nocco, Maurizio ScardiaDavide Pastore. 

F.Oli. 


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