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Aggressione Margilio, la vittima in aula: “Dissidi avuti solo con il mio socio”

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MARGILIOLECCE – “Non ho mai ricevuto minacce estorsive e gli unici motivi di contrasto potevano essere con Greco” (uno degli imputati). Nuova udienza nell’intricata e complessa vicenda giudiziaria legata all’aggressione ai coniugi leccesi Fabio Margilio, 46 anni e della moglie, Alessandra Ruggeri, 35, (soci di maggioranza di “Ideass”). In giornata dinanzi al gup Carlo Cazzella è stato sentito l’imprenditore. Per la prima volta dopo l’aggressione. E ha negato di aver avuto dissidi con qualcuno o di aver ricevuto minacce estorsive puntando il dito solo su Greco (suo ex socio). Sul banco degli imputati oltre ad Antonio Greco, 57 anni, considerato il mandante dell’aggressione sono finiti anche Giuseppe Calogiuri, 45, ritenuto l’esecutore materiale e Vincenzo Franco, 47 anni, cognato di Greco. E’ stato sentito anche il biologo forense Vincenzo Agostini che ha analizzato le tracce di dna lasciate sulla mascherina sfilata ad uno degli aggressori. Il perito ha stabilito che le tracce fossero in larga parte appartenenti a Margilio e che nessun altro residuo possa essere riconducibile ad uno dei tre imputati.

Il processo, che si sta celebrando con il giudizio abbreviato, è stato rinviato al 10 marzo quando è prevista discussione e sentenza. La difesa degli imputati intende infatti presentare una consulenza di parte sul dna a firma dell’ex colonnello del Ris Luciano Garofano. Il giudice ha fissato per il 15 gennaio il termine ultimo per depositare gli esiti dell’elaborato. Ombre e dubbi permangono quindi sull’identità degli aggressori. A maggio scorso non fu decisivo neppure il riconoscimento fatto da Alessandra Ruggeri del solo Calogiuri in Questura. Sul presunto complice, già in sede di ascolto dopo l’aggressione, la donna fornì dettagli che non combacerebbero con le fattezze fisiche di Franco. La Ruggeri raccontava: “Aveva un’età approssimativa di 38-42 anni, aveva i capelli lunghi fino a alle spalle di colore nero, forse qualche capello bianco tendente al brizzolato, ondulati, gelatinati. Il viso era butterato come quello di una persona che è stata vittima di acne, insomma in parole povere era brutto. Gli occhi, non mi vorrei sbagliare, erano chiari, ma di questo non sono sicura vista la concitazione dei fatti accaduti”.

L’aggressione risale al 18 febbraio di quattro anni quando la coppia di coniugi venne attesa nei pressi della villa in via Maria Grazia Cutuli, una traversa di via Vecchia Frigole e picchiata a colpi di bastone. In particolare fu Margilio a subire le conseguenze più gravi perché venne ricoverato in prognosi riservata. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Luigi Covella, Luigi Rella, Silvio Verri e Gianni Gemma. I coniugi, invece, sono rappresentati da Amilcare Tana, Giuseppe Bonsegna e Carlo Chiuri e si sono costituiti parte civile.

Francesco Oliva


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