LECCE – Un sistema di videosorveglianza diffuso, altri quattro “agenti speciali antiterrorismo” e l’eventuale ricorso all’uso dei militari per implementare le forze sul campo.
Sono queste le prime misure di sicurezza decise dalla Prefettura di Lecce nel corso di un vertice in prefettura con questura, carabinieri e guardia di Finanza.
A Lecce vive una comunità di 5.000 musulmani che di estate si allarga fino a 7.000 presenze. “Sebbene non ci sia alcun allarme specifico su Lecce – rivela il prefetto, Claudio Palomba – cercheremo di realizzare più velocemente possibile un sistema di videosorveglianza in modo tale da garantire un controllo più diffuso e diversificato del territorio, giacché i fatti di Parigi ci hanno insegnato che a rischio non sono più i classici obiettivi sensibili, su cui sarà comunque estesa la sorveglianza”.
Il sistema, è stato spiegato, sarà in collegamento con le centrali operative delle forze dell’ordine, in modo da garantire un intervento immediato in caso si necessità. Il questore di Lecce Pierluigi D’Angelo ha annunciato la selezione di nuovi quattro agenti destinati ad appositi corsi di qualificazione in caso di eventi terroristici. In attesa che i primi quattro “agenti speciali”, ora in fase di addestramento, diventino operativi. Ma ciò non accadrà prima degli inizi di dicembre.