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Dopo mesi di latitanza finisce il manette il boss Patrizio Pellegrino

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blitz vortice deja vuSQUINZANO (Lecce) – E’ stato arrestato il latitante Patrizio Pellegrino in fuga da mesi. Uno dei presunti boss della Sacra Corona Unita si nascondeva in Germania. E’ stato fermato nei pressi della stazione ferroviaria di Monaco di Baviera.

E’ stato identificato dagli agenti della polizia federale tedesca in collaborazione con il Ros di Lecce. Pellegrino aveva con sè un passaporto falso di nazionalità rumena e quando è stato fermato ha cercato di negare. Ma è stato identificato, riconosciuto e arrestato. Il più grande dei Pellegrino era ricercato, infatti, sia per l’operazione “Vortice Déjà Vu” condotta dai carabinieri del Ros, sia per l’operazione “White Butcher”  messa a segno dalla Guardia di Finanza di Brindisi. Pellegrino era diventato uccel di bosco l’11 novembre di un anno fa. Sfuggì al blitz insieme al fratello Antonio. Quest’ultimo, invece, venne bloccato al confine tra Romania e Ungheria alla fine di marzo.

L’arresto di uno dei figli dell’ergastolano Zù Peppu apre nuovi scenari investigativi. Il più giovane dei due fratelli aveva imbastito contatti con esponenti della criminalità calabrese che potrebbero aver aiutato nel corso della sua latitanza il 44enne. E secondo alcune informative Pellegrino avrebbe continuato a gestire i traffici illeciti del clan espandendo i propri interessi anche in Germania. Nelle prossime ore verranno avviate le procedure di estradizione a seguito del mandato di arresto europeo che pendeva sul capo del presunto boss. Ora tornerà in Italia. E’ atteso in aula il prossimo 3 febbraio nel processo “Vortice Dèjà-vu” dove ha scelto di essere giudicato in abbreviato. Pellegrino è assistito dall’avvocato Elvia Belmonte.

F.Oli. 


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