LECCE – Quando ha intravisto la pattuglia, si è alzato di scatto dalla panchina sulla quale era seduto ed ha iniziato a correre, non fermandosi neppure quando i poliziotti hanno esploso in aria un colpo di pistola, nel tentativo di frenarlo.
Di strada ne ha comunque fatta poca: gli agenti sono riusciti presto a bloccarlo, accompagnandolo in questura, dove il giovane avrebbe fornito anche false generalità.
È accaduto intorno alle 13 nei pressi dell’hotel “Zenit” di Lecce, alla periferia della città. Durante la fuga, il ragazzo – un sorvegliato speciale di Terlizzi, Guido Gadaleta, di 29 anni – avrebbe cercato di coprirsi il viso col cappuccio della felpa, sperando di non essere riconosciuto qualora fosse riuscito a dileguarsi impunito. Così, tuttavia, non è stato.
Il giovane, mentre scappava, si sarebbe infilato la mano dietro al giubbotto, facendo intendere che volesse prendere una probabile arma. È stato a questo punto che l’agente gli ha intimato ancora una volta di fermarsi, sparando in aria quando ha visto che il comando non era stato eseguito dal fuggitivo.
Trovandosi la strada sbarrata da una volante, il barese è andato a sbattere contro la vettura ed è infine caduto a terra, venendo presto bloccato da un agente. Addosso aveva uno spinello già confezionato e due pezzettini di hashish, nascosti in un porta tesserino.
Gadaleta è stato arrestato per inosservanza al provvedimento della sorveglianza speciale, resistenza a pubblico ufficiale e per avere fornito false generalità.