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Prima di uccidere il figlio l’ex preside era pronto a suicidarsi

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omicidio-gallipoli-3GALLIPOLI (Lecce) – Il proposito di suicidio, il dolore per la perdita dell’amata moglie e l’ennesimo litigio con il figlio affetto da problemi psichiatrici. Il successivo cambio di programma con il colpo di pistola indirizzato al figlio. Forse quello che Sebastiano Sabato aveva deciso di sparare contro se stesso. Tutto in poche ore. Eccoli i retroscena sulle ore che hanno preceduto l’omicidio di Antonio Sabato, il 38enne di Gallipoli, affetto da problemi psichiatrici ucciso da un padre ormai disperato in una palazzina di via Gian Battista Vico nella città bella. L’anziano avrebbe voluto suicidarsi. Si sarebbe così armato per raggiungere una campagna alla periferia di Gallipoli ma dopo la chiamata del figlio avrebbe raggiunto casa dell’uomo.

Nella palazzina scoppia l’ennesima situazione di disagio. Il giovane grida, urla. “A quel punto mi si è annebbiata la vista e gli ho sparato” dichiarerà in caserma l’anziano. In preda ad un raptus di totale follia. Sebastiano Sabato stava male. Covava un disagio interno profondo dopo la morte della moglie avvenuta appena due settimane fa e ieri pomeriggio aveva pianificato il suo piano. Ammazzarsi per riunirsi idealmente con la compagna di una vita. Poi l’improvvisa telefonata ricevuta dal figlio, il cambio di programma culminato con la morte del 38enne. Le dichiarazioni del 75enne, originario di Taviano, ex preside in pensione, sono state messe a verbale nell’interrogatorio svoltosi nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Gallipoli nella serata di ieri.

E’ stata una confessione “liberatoria” con la quale l’anziano ha raccontato che i litigi con il figlio erano ormai all’ordine del giorno. “La situazione tra le pareti domestiche era di forte tensione”, commenta l’avvocato dell’anziano Luigi Suez. “Il figlio avrebbe adottato sempre un atteggiamento provocatorio in famiglia perché aveva grossi problemi psichiatrici. Questa tragedia è frutto di una cattiva legislazione”, continua l’avvocato, “perché non consente di obbligare una persona psicotica a curarsi ma chiedere solamente il Tso che dura solamente quindici giorni. E quando torna a casa è ancora più incattivito con i suoi familiari”.

Intanto l’udienza di convalida dell’arresto di sabato senior è stata fissata per le prossime ore dinanzi al gip Stefano Sernia. Domani, invece, il sostituto procuratore Emilio Arnesano conferirà l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpo del 38enne. L’omicidio si è consumato poco dopo le 18. L’anziano ha esploso due colpi di pistola, una beretta calibro 7,65, regolarmente detenuta contro il figlio. Dopo essersi accorto dell’abominio appena commesso ha preso il telefono ed ha composto il 112: “Venite, ho ucciso mio figlio”. Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri della Compagnia di Gallipoli guidati dal capitano Michele Maselli affiancati dai colleghi della sezione rilievi del Nucleo Investigativo. La vittima era un ex funzionario di banca laureatosi alla Bocconi. Da circa dieci anni combatteva contro un forte disagio psichico per il quale era seguito da alcuni specialisti. Ieri pomeriggio, però, l’ennesimo dramma è finito in tragedia.

F.Oli. 


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