Quantcast
Channel: Corriere Salentino
Viewing all articles
Browse latest Browse all 34969

Dipendenti “infedeli” intascavano i soldi dei ticket: a processo in tre

$
0
0

casarano-ospedaleCASARANO (Lecce) – Avrebbero intascato i soldi dei ticket che i pazienti pagavano per visite e prestazioni specialistiche. Poi, per coprire l’ammanco, avrebbero classificato le ricette, attraverso il sistema informatico dell’ospedale, come esenti dal pagamento. Tale “sistema” avrebbe così consentito a tre operatori in servizio presso lo sportello prenotazioni dell’ospedale di Casarano di intascare circa 25mila euro. Nelle scorse ore gli imputati sono comparsi dinanzi al gup Alcide Maritati per l’udienza preliminare: Luana De Lorenzis, 48, di Racale e Massimo Cianci, 46, di Maglie, hanno scelto il rito abbreviato. Roberta Zompi, 34, di Casarano, è andata in ordinario. Gli abbreviati si discuteranno il prossimo 4 febbraio. La Zompi, invece, dovrà comparire dinanzi ai giudici della seconda sezione penale il prossimo 1 febbraio.

Gli imputati rispondono di truffa aggravata, falso ideologico e peculato. Quest’ultimo reato è stato integrato nel capo d’imputazione dal pubblico ministero Francesca Miglietta nell’udienza del 17 settembre scorso. Le indagini sono state condotte dai Finanzieri della Compagnia di Casarano. Un andazzo andato avanti per circa un anno (il 2010) e che – stando alle accuse – avrebbe consentito a tre operatori in servizio presso lo sportello prenotazioni dell’ospedale di Casarano di intascare circa 25 mila euro. I dipendenti in servizio presso lo sportello prenotazioni – stando alle indagini – inserivano nel registro informatico falsi codici identificativi degli utenti indicando erroneamente che i cittadini in questione godessero dell’esenzione dal pagamento del ticket.

La quota della tassa, come controprestazione per l’assistenza sanitaria fornita dallo Stato, invece, finiva nella disponibilità dei dipendenti che, per un anno intero, avrebbero raggirato l’azienda sanitaria in cui lavoravano. La De Lorenzis avrebbe intascato circa 23mila euro; Cianci, 2mila e 855 euro mentre la Zompi “appena” 14 euro sufficienti però per finire sotto processo. Parallelamente all’inchiesta penale, l’Asl ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti degli operatori. Qualsiasi provvedimento è subordinato all’esito del processo. Gli imputati, difesi dagli avvocati Biagio Palamà e Luigi Corvaglia, hanno sempre professato la propria innocenza negando gli addebiti. Il collegio difensivo sostiene che tutti i dipendenti potevano accedere ai terminali di carico e scarico dei ticket perchè le pasword non erano strettamente connesse all’operatore.

Francesco Oliva 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 34969

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>