GALATINA (Lecce) – Causò il decesso di un’anziana paziente a causa di una maldestra manovra di aspirazione dei muchi. Con l’accusa di omicidio colposo un’infermiera in servizio presso l’ospedale di Galatina è stata condannata ad un anno di reclusione. Gabriella Perrone, 44enne del posto, ha patteggiato la pena (sospesa) dinanzi al gip Giovanni Gallo. L’infermiera è ritenuta responsabile della morte di Maria De Pascalis, 85enne di Galatina. Inizialmente il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone aveva iscritto nel registro degli indagati i nomi di nove persone tra medici e infermieri in servizio presso il reparto di pneumologia dell’ospedale “Santa Maria Novella”. Poi la loro posizione è stata archiviata.
L’indagine venne messa in moto con una denuncia depositata dal figlio della vittima in cui veniva raccontata l’odissea patita dall’anziana madre. I fatti iniziano il 5 marzo di un anno fa quando l’anziana viene ricoverata presso il reparto di ortopedia dell’ospedale di Galatina per la frattura di un femore rimediata dopo una caduta accidentale. Dopo l’intervento i medici ritengono di dover effettuare una trasfusione di una sacca di sangue. L’anziana, però, inizia ad accusare problemi di respirazione. Per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute viene trasferita in ambulanza al “Vito Fazzi”. Rientrata presso l’ospedale di Galatina, viene ricoverata presso il reparto di pneumologia dove le viene aspirato più volte il muco. Il 15 marzo si consuma la tragedia.
Dopo l’errore l’infermiera allerta il medico. La paziente non riesce più a respirare. L’anziana è diventata cianotica e il viso si è fatto gonfio. Poco dopo il cuore dell’anziana cessa di battere. L’imputata era assistita dall’avvocato Cristiano Solinas. Il figlio della vittima, invece, era rappresentato dal legale Ubaldo Macrì.