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Vicario dei frati accusato di fumare spinelli e partecipare ad orge gay: in due a processo per diffamazione

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monaco-chiesaGALATINA – Tacciato di essere un bolscevico, di bere birra, fumare spinelli e di partecipare a orge gay. Bersaglio di questa presunta campagna denigratoria sul web è una vittima illustre: Ettore Marangi, meglio conosciuto come Frà Marangi, noto professore di Teologia Dogmatica presso la Facoltà Teologica Pugliese e vicario provinciale dei frati minori della Provincia di Lecce. L’accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa viene contestata a Bruno Volpe, 54 anni, di Bari e Carlo Di Pietro, 39, di Pignola (comune della provincia di Potenza); il primo nel ruolo di gestore pro tempore della testata giornalistica web pontifex.roma.it, il secondo come giornalista del sito internet.

In giornata si è celebrata la prima udienza dell’istruttoria dibattimentale dinanzi al giudice Michele Guarini.

Il vicario, assistito dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, si è costituito parte civile mentre gli avvocati degli imputati, Gabriella Mastrolia e Anna Maria Ciardo, hanno sollevato un’eccezione preliminare sulla competenza territoriale. Secondo la difesa, i reati si sarebbero verificati a Bari e in caso di diffamazione a mezzo stampa la competenza si radica nel luogo in cui si è avuta la notizia. Sul web, però, non si può accertare in quale luogo sia stata letta per la prima volta la notizia e non potendosi determinare la competenza in questo modo entrerebbero in vigore le regole suppletive dell’articolo 9 comma secondo che stabilisce che la competenza appartiene al giudice in cui ha residenza l’imputato. L’eccezione è stata accolta e gli atti processuali sono stati inviati a Bari.

L’indagine è stata avviata con una denuncia del vicario attualmente domiciliato presso il convento dei Frati Minori di Santa Caterina a Galatina. Su Facebook Frà Marangi si era accorto di essere rimasto vittima di una campagna stampa denigratoria con cui veniva accusato di osteggiare il sito cattolico denominato Pontifex.Roma. Sul web Marangi veniva bollato come il “capo di un gruppo di dubbia natura nascosto sotto la croce francescana”.

Nel primo articolo a firma di Carlo Di Pietro gli interventi del prete venivano stigmatizzati come una messa in scena voluta da Satana con l’invito rivolto alla comunità di frati di adottare immediati provvedimenti. Nel secondo articolo Frà Marangi viene indicato come un soggetto che dipingerebbe “San Francesco come un comunista, un hippy e un drogato” con l’ulteriore chiosa di un commento: “…Caro Fratel Marangi, in quanto a prostitute del pensiero lei la sa lunga. Eviti i capelli lunghi e unti, le manifestazioni deliranti”. Poi discorrendo del cantante Elton John e della sua omosessualità si poteva leggere: “vergogna del genere umano, un filo rosso accomuna il cantante inglese a fratel Marangi”. Nel terzo scritto nuovamente a firma di Carlo Di Pietro il parroco viene nuovamente menzionato insieme ad altri frati francescani ugualmente denigrati e accompagnato dall’aggettivo bolscevico e compagno in un contesto verbale di estrema violenza: “Interpretazioni vaneggianti della parola di Cristo, chiacchierate comunistoidi nei bar, pieno appoggio, all’omosessualità, attivismo nelle manifestazioni radicali e di pseudo-pacifismo anti occidentale, battute da birreria ed insulti gratuiti agli esponenti di Pontifex.Roma”.

Nel quarto scritto, sempre a firma di Bruno Volpe, si legge in coda: “In quanto a Frà Marangi, si giudica da solo….si metta in politica e smetta di fare il Pierino della situazione ormai è fuori gioco, posizioni catto comuniste hanno stancato persino Bertinotti, si goda pure i suoi fine settimana arrabbiati con birra e spinello e un’orgetta gay”.

Il prosieguo del processo accerterà se queste accuse si debbano ritenere diffamanti oppure rientrino nel diritto contemplato dalla libertà di informazione.

F.Oli.


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