SANNICOLA (Lecce) – Muove i primi passi l’inchiesta sulle presunte irregolarità nell’affidamento dell’appalto per la raccolta delle acque piovane a Sannicola. Nella mattinata di ieri gli agenti della sezione di pg in servizio presso la Procura si sono presentati negli uffici del Comune per acquisire l’intero carteggio relativo all’appalto. Su delega del sostituto procuratore Angela Rotondano, gli investigatori hanno portato via tutta la documentazione: il bando di gara, i vari ricorsi al Tar e le delibere comunali. Tutto l’incartamento finirà ora al vaglio del magistrato inquirente. Un fascicolo d’indagine è stato aperto con le accuse di abuso d’ufficio e turbativa d’asta per il momento a carico di ignoti.
L’inchiesta è stata avviata sulla scorta di esposti e informative confluiti in un unico procedimento con cui sono stati sollevati dubbi sulla trasparenza dell’operazione. Il sospetto è che nell’assegnazione dell’appalto sia stata favorita la ditta “Lega Costruzioni” di Sternatia estromettendo la concorrente “Arcobaleno”, di Casarano, vincitrice dell’appalto ed esclusa in virtù di una presunta anomalia rilevata nell’offerta. Al vaglio degli investigatori oltre all’intera procedura relativa allo svolgimento della gara d’appalto è finita anche una lettera con cui il sindaco avrebbe indicato al segretario comunale di procedere alla sottoscrizione del contratto con la ditta “Lega Costruzioni” nonostante il provvedimento di sospensiva emesso dal Consiglio di Stato il 30 luglio scorso. Nelle scorse ore sull’inchiesta penale è intervenuto il sindaco Cosimo Piccione che ha rivendicato la legittimità delle procedure adottate nell’assegnazione dell’appalto.
F.Oli.