ROMA – Michele Emiliano, assessore ad interim della sanità pugliese, al margine del tavolo romano per la verifica della spesa sanitaria, parla di tregua concessa dal governo. Per ora, i tagli sono congelati. «L’esecutivo ha accolto la richiesta di armistizio da parte della Regioni – annuncia alla stampa il governatore – Stiamo cercando delle soluzioni tecniche. Anzi c’è un’unica soluzione possibile: tagliare. Stiamo cercando di evitare che i tagli colpiscano i più deboli, ovvero le Regioni del sud. Le Regioni del nord, che hanno il reddito più alto, immagineranno di recuperare ciò che si perde con qualche tecnica che si presenta spesso in queste occasioni, per redistribuire il loro gettito ed evitare danni». In altre parole, le regioni del sud devono tenere bene gli occhi aperti perché non si adotti una soluzione che si basi solo su quello che potremmo definire «livello contributivo». Il presidente della Puglia, ancora una volta, chiede maggiore attenzione per il sud: è il suo cavallo di battaglia, ma deve fare i conti con Renzi e la Lorenzin. Il governo ha le forbici in mano e, nonostante questo «armistizio», è pronto a tagliare.
«I meccanismi di riparto del Fondo Sanitario Nazionale spesso sono iniqui con il Mezzogiorno: come sempre, da buoni fratelli, dovremo trovare un’intesa – spiega Emiliano – La conferenza delle Regioni è un miracolo: le Regioni italiane si autogovernano e lo fanno secondo lo spirito della Costituzione repubblicana. Le intese delle Regioni vengono negoziate con il governo e anche questo è un miracolo di questi tempi. Il paese si governa sulla base di queste intese, non servono le posizioni autoritarie». Insomma, le dichiarazioni del governatore sono un invito alla ragionevolezza, diretto soprattutto a Renzi, ma manca ancora un miliardo per far quadrare i conti delle Regioni. «Ci tengono ancora sulla corda, ma abbiamo intuito che c’è una disponibilità a rivedere i numeri. Stiamo cercando una soluzione che ci tenga insieme. Il governo ha i nostri stessi problemi: non poteva tagliare le pensioni e non poteva tagliare i contratti della Pubblica amministrazione. Quindi, vuol tagliare i trasferimenti alle Regioni: stiamo cercando di capire come scongiurare questo taglio»
Il governatore ha portato a Roma un piano di diminuzione dei costi per evitare un eventuale commissariamento, ma ha anche tutte le cifre del disavanzo sanitario pugliese. Le Asl hanno un disavanzo di 80 milioni, mentre la spesa farmaceutica di oltre 26 milioni. Il 2015 potrebbe chiudersi con i conti in rosso di 150-180 milioni. Sulla Puglia presto si staglierà l’onda dei tagli della Lorenzin: sarà tagliato il 10 per cento dei 10 milioni di prestazioni specialistiche che si fanno nel corso dell’anno.
Gaetano Gorgoni