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Cadde nel vuoto al Liceo: la procura chiede nuovamente l’archiviazione

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tragedia_de_giorgiLa Procura chiede per la seconda volta l’archiviazione del procedimento relativo alla morte di Andrea De Gabriele, lo studente di 17 anni di Campi Salentina deceduto l’8 gennaio di due anni fa nella succursale del Liceo Scientifico “De Giorgi”. Il quadro probatorio, alla luce dei nuovi approfondimenti d’indagine disposti dal gip il 21 maggio con un’apposita ordinanza, non è mutato. In questi mesi sono stati sentiti diversi studenti che hanno confermato la ricostruzione della tragedia. Inoltre i consulenti della Procura, gli ingegneri Marco e Marcello Pellegrini, di Bari e Antonio Vernaleone, di Lecce, hanno rivalutato le osservazioni sollevate dai colleghi nominati dalla difesa evidenziando che la griglia non era scavalcabile perché fatta a maglie strette.

Il caso resta virtualmente aperto dal momento che la parola passerà ora ad un gip che ha tre strade davanti: archiviare (accogliendo il ragionamento del pm), suggerire nuovi atti istruttori o formulare un’imputazione coatta anche sulla scorta di una seconda opposizione dei legali della famiglia. Il fascicolo, in cui si ipotizzava il reato di omicidio colposo, è sempre rimasto a carico di ignoti. Quest’estate il gip Vincenzo Brancato aveva disposto un supplemento d’indagine accogliendo l’opposizione alla richiesta di archiviazione discussa ad aprile dagli avvocati dei genitori del povero Gabriele, i penalisti Francesca Conte e Antonio De Mauro.

Parallelamente agli approfondimenti tecnici il giudice aveva “imposto” anche l’ascolto delle persone indicate dal padre del giovane studente per ricostruire la dinamica dell’incidente. Eppure il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia aveva sollecitato l’archiviazione del procedimento. Decisivi si rivelarono gli esiti di una prima consulenza che si era espressa sulle condizioni di sicurezza della struttura scolastica e di verificare la conformità con gli standard fissati dalla legge: al termine dell’elaborato gli ingegneri conclusero come non ci fosse alcuna anomalia penalmente rilevante nell’edificio. Insomma, la morte di Andrea sarebbe stata una fatalità.

LA TRAGEDIA – L’incidente si verificò l’8 gennaio di due anni intorno alle 13. Lo studente si trovava insieme ai suoi compagni nel cortile della succursale del Liceo Scientifico “De Giorgi”, nel rione “San Pio”. Si apprestava a fare rientro in aula al termine dell’ora di educazione fisica. Era una giornata quasi primaverile, Gabriele si arrampicò su una grata per recuperare il giubbotto oltre la recinzione che delimita il campo di pallavolo della scuola da un grande lucernario. Dopo aver superato la grata della recinzione appoggiò un piede su un pannello del lucernario (fatto da una rete metallica sottilissima, tipo zanzariera), che cedette sotto il peso del giovane facendo precipitare Gabriele nel vuoto per una decina di metri. A nulla servirono i soccorsi. Il 17enne morì in ospedale.

F.Oli.


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