SPECCHIA (Lecce) – Dopo averla trascinata in un’abitazione di campagna, la baciò e la palpeggiò nonostante fosse di oltre 40 anni più grande di lei. Per le presunte attenzioni riservate ad una ragazzina (all’epoca appena 14enne) Maurizio Mori, 64 anni, di Specchia, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di violenza sessuale aggravata. La sentenza di primo grado è stata pronunciata dai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Roberto Tanisi) che hanno anche disposto per l’imputato l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, l’interdizione perpetua dal diritto di adozione e una provvisionale di 15 mila euro in favore della parte civile assistita dall’avvocato Anna Laura Remigi. La difesa di Mori, rappresentata dagli avvocati Francesca Conte e Simone Potente, aveva sostenuto che la prova di colpevolezza non fosse stata raggiunta pienamente. Per una revisione della sentenza se ne riparlerà in Appello.
Il presunto orco, originario della provincia di Livorno, finì anche in manette nel dicembre di tre anni fa con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere spiccata dal gip Cinzia Vergine. L’episodio risale al 26 marzo sempre del 2012. Quel giorno, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Specchia, il pensionato avrebbe avvicinato una ragazzina affetta da un lieve deficit mentale con il pretesto di portare i suoi saluti alla madre. Mori avrebbe così trascinato la minore all’interno di un appartamento dove il pensionato era solito effettuare alcuni lavoretti.
Così, dopo aver chiuso la porta, il 64enne avrebbe baciato la ragazzina. Per assicurarsi il silenzio, Mori avrebbe confessato alla ragazzina di voler allacciare una relazione d’amore rassicurandola che la differenza d’età non avrebbe rappresentato un ostacolo. La ragazzina, però, non rimase in silenzio. Confidò le molestie subite ad amiche e insegnanti consentendo così di fare luce su questo presunto caso di abusi. L’abuso venne poi confermato anche nel corso dell’incidente probatorio.
F.Oli.