“Metterei la firma per vincere dieci partite per 1-0”. Così esordì in sala stampa appena sette giorni fa mister Braglia, dopo il successo al debutto sulla panchina dei giallorossi.
Così è stato. Seconda partita e altri tre punti che fanno schizzare i salentini nelle zone alte della classifica. Un uno a zero che vale sempre tre punti, al di là del gioco e dei teorici tattici che comunque non servono a niente se poi ci si deve leccare le ferite. Maschi e cinici. Anche se il due a zero, del tutto lecito è passato più volte dai piedi di Doumbia e di Curiale. Quest’ultimo, schierato ancora una volta dal primo minuto nel 3-4-3 (3-5-2 nella fase di non possesso) non sembra ancora essere al massimo della condizione. Rallenta il gioco e quando può non trova la porta.
Per il resto tutti sopra la sufficienza e anche più . Papini domina a centrocampo. De Feudis imposta e fa girare il pallone. La dietro i tre centrali chiudono la diga a protezione di Perucchini. Vecsei, preferito all’ultimo minuto all’infortunato Carrozza, ben figura e forse meriterebbe più fiducia. Lepore, come sempre gioca da Lepore. Difende, mette palloni in mezzo e segna. Si segna. È suo il gol (19° del secondo tempo) che mette il Lecce in una posizione comoda in classifica in attesa del derby di lunedì con il Monopoli.
La cura Braglia produce i suoi effetti. Questa è la serie C ( la Lega Pro ). Quello che serve sono solo i tre punti sempre e ad ogni costo.
Dario Sanghez