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Stalking all’allora vicesindaco? Assolto il collega di partito

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ESTERNI TRIBUNALE 3ANDRANO (Lecce) – Assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste dal reato di stalking viene condannato ad “appena” due mesi – pena sospesa – per percosse. Si chiude in una bolla di sapone il processo in cui era imputato Antonio Ria, 65enne di Andrano, accusato di aver perseguitato e molestato per anni l’allora collega di partito e vice sindaco del paese Fabio Accogli. La sentenza, in abbreviato, è stata emessa dal gup Carlo Cazzella che ha rigettato la richiesta di condanna invocata dal sostituto procuratore Emilio Arnesano di 1 anno e 4 mesi di reclusione. E’ stata così accolta la tesi difensiva. I legali di Ria, Tony Indino e Viola Messa, hanno prodotto una corposa documentazione dimostrando l’infondatezza degli episodi di stalking. Tutt’al più si sarebbe potuto parlare di episodi dilatati nel tempo e che con sarebbero mai stati unificati dal vincolo del reato.

L’imputato è stato invece condannato per quella scazzottata che diede il via alle indagini avviate con una querela della persona offesa costituitasi parte civile con l’avvocato Anna Grazia Maraschio. Il quadro accusatorio venne poi corroborato con altre querele depositate a stretto giro di posta.

L’indagine è stata condotta dai carabinieri di Tricase e di Spongano coordinati dal sostituto procuratore Stefania Mininni. Sulla scorta delle querele e delle testimonianze fornite emerse una presunta storia di stalking che sarebbe andata avanti dal 2009 fino al 2013. Appostamenti, pedinamenti iniziati in corrispondenza della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Andrano (concluse con l’elezione a vicesindaco di Accogli) sfociati nel tempo in aggressioni fisiche e verbali, probabilmente a causa dell’attività professionale del vicesindaco. Le accuse costarono anche gli arresti domiciliari a Ria con un’ordinanza a firma del gip Alcide Maritati nel novembre di due anni fa.

Il 65enne tornò in libertà subito dopo l’interrogatorio di garanzia. Nel faccia a faccia con il gip, Ria chiarì la propria posizione confermando “un astio reciproco per motivi politici” negando, però, fermamente di aver mai perseguitato Accogli o di avere, in qualche modo, condizionato le sue abitudini di vita o quelle della famiglia dell’allora vice sindaco. Alla luce della sentenza di assoluzione gli avvocati dell’imputato si sono riservati di avanzare richiesta risarcitoria per ingiusta detenzione. Bisognerà comunque attendere il deposito delle motivazioni previsto nei prossimi due mesi.

F.Oli. 


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