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Picchia selvaggiamente la madre per ottenere i soldi per l’alcol: torna in carcere Valentina Piccinonno

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slide-polizia-questuraLECCE – Voleva i soldi per comprare gli alcolici, ma al rifiuto della madre l’ha aggredita selvaggiamente con calci, pugni e morsi. Ed è così tornata in carcere, da dove era uscita appena pochi giorni fa.

Nei guai è finita nuovamente la 32enne leccese Valentina Piccinonno, già indagata a piede libero per l’omicidio del monteronese Salvatore Maggi, avvenuto nelle campagne di Arnesano nel giugno scorso.

Tutto è accaduto ieri sera, quando una volante di polizia è intervenuta per sedare una lite violenta in corso, scoppiata proprio presso la famiglia Piccinonno.

Giunti sul posto, oltre alle urla che provenivano dal primo piano dell’abitazione, gli agenti hanno trovato una 50enne, che era stata aggredita e stava seduta per terra nei pressi dell’ingresso della propria casa, con evidenti ferite sulle braccia ed il viso tumefatto per le percosse inflitte dalla figlia – la Piccinonno, per l’appunto – nota alle forze di polizia.

Al dire della donna, la figlia Valentina, dopo essere rincasata verso le 19, con tono minaccioso le aveva chiesto dei soldi al fine di acquistare alcolici.

Di fronte al rifiuto della madre, però, la figlia prima ha iniziato ad inveire verbalmente, per poi assalirla ripetutamente calci e pugni, dicendole che in quella casa era lei a comandare. E non contenta, ha continuato a picchiarla dandole schiaffi e morsi, minacciandola anche di morte.

La 32enne, secondo il racconto della vittima, avrebbe poi afferrato la madre per i capelli, trascinandola lungo il corridoio per poi giungere nella propria stanza da letto dove, preso un posacenere in ceramica, lo ha scagliato violentemente sul volto della povera donna, incapace di reagire in quanto già in precarie condizioni di salute.

Nonostante le ferite riportate, la vittima è riuscita a raggiungere la cucina per prendere il proprio telefono cellulare e chiedere aiuto alla Polizia. Ma anche in questa circostanza è stata aggredita dalla figlia, che le ha strappato il cellulare dalle mani.

Rifugiatasi presso alcuni vicini, la malcapitata è quindi riuscita a richiedere l’intervento del 113.

Sul posto, oltre alla polizia, è intervenuta anche un’ambulanza del 118, che ha poi trasportato la donna ferita in ospedale, da dove è stata dimessa con 15 giorni di prognosi, per contusioni multiple e inflazione delle ossa nasali.

Al termine degli accertamenti la Piccinonno è stata tratta in arresto per tentata estorsione e lesioni gravi.

La donna, come detto, aveva lasciato il carcere solo pochi giorni fa: rinchiusa per il reato di evasione (che le costò l’arresto in occasione dell’omicidio del Maggi), era tornata in libertà perché erano decorsi i termini della custodia cautelare.

Il suo avvocato difensore Giuseppe Talò, nnel corso dell’udienza di convalida potrebbe depositare ampia documentazione per evidenziare un disturbo della doppia personalità.


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