TAURISANO (Lecce) – Erano accusati di associazione a delinquere e spaccio ma la mannaia della prescrizione cancella i reati a distanza di quindici anni dai fatti. Il gup Stefano Sernia ha così disposto il non luogo a procedere per dodici imputati: Lucio Stefano Cera, 44 anni, di Presicce; Alessio Protopapa, 47, di Racale; Leonardo Albertini, 52, di Ugento; Spiro Baci, 48, albanese; Giacomo Antonio Cera, 35, di Taurisano; Giuseppe Francioso, 50, di Torre Suda, marina di Racale; Albano Galati, 48, di Taurisano; Giuseppe Monsellato, 44, residente a Sennigallia; Plarent Paco, 44, di origini albanesi; Enrico Panico, 47, di Melissano; Giuseppe Rosafio, 40, residente a Quaderna in provincia di Firenze e Antonio Urso, 37, di Taurisano.
Il giudice ha riqualificato giuridicamente i due reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e spaccio. Non sarebbe stata infatti raccolta la prova della qualità e della quantità della sostanza. Le accuse si sarebbero fondate solamente sugli indizi dei movimenti.
L’organizzazione venne smantellata con un’operazione che si avvalse delle prime intercettazioni telefoniche sui cellulari degli indagati abili nel cambiare ripetutamente scheda quasi settimanalmente. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Sonia Santoro, Roberto Bray, Francesco Fasano, Vincenzo e Antonio Venneri e David Alemanno.
F.Oli.
