MORCIANO DI LEUCA (Lecce) – Si chiude con una condanna ed un’assoluzione l’ennesimo processo avviato su presunti abusi edilizi compiuti nel sud Salento tramite l’accorpamento di particelle diverse. Il giudice Bianca Maria Todaro ha condannato Giuseppe Renna, 63 anni, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Morciano di Leuca, ad 1 anno e 4 mesi di reclusione mentre ha assolto Fernando Orlando, proprietario dell’immobile, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.
Eppure il procuratore generale Ennio Cillo aveva invocato la condanna per tutti e due gli imputati: 1 anno e 6 mesi per Renna ed 1 per Orlando. Il giudice ha evidentemente condiviso il teorema già passato nelle scorse settimane che ha aperto la strada per un nuovo filone interpretativo. Il Tribunale, infatti, inizia a riconoscere sia ai proprietari che ai committenti di avere agito in totale buonafede convinti di muoversi nell’ambito di norme lecite. Sulla decisione del giudice di mandare assolto il proprietario hanno pesato anche le memorie difensive depositate dagli avvocati difensori Luca Puce e Giulietta Petese. Renna, invece, era assistito dall’avvocato Francesco Vergine.